FAQ - Domande Frequenti
Una seduta individuale ha solitamente una durata di 50 minuti, un tempo pensato per permettere di affrontare in modo efficace e sostenibile i temi importanti che emergono.
Le prime sedute, dedicate alla fase di assessment e comprensione del caso, possono talvolta richiedere qualche minuto in più, per consentire una visione più completa e condivisa della situazione.
In ogni caso, la conclusione dell'incontro è sempre accompagnata con attenzione, per offrire contenimento e supporto rispetto alle emozioni emerse durante il percorso condiviso.
La frequenza degli incontri viene definita insieme, sulla base delle esigenze della persona e degli obiettivi concordati.
In genere, è consigliabile iniziare con una cadenza settimanale per i primi incontri, favorendo continuità e stabilità nel percorso terapeutico. Questo ritmo consente di costruire un legame solido e di lavorare con efficacia sui temi portati.
Con il tempo, e in base ai progressi compiuti, gli incontri possono essere distanziati in modo graduale, rispettando sempre le necessità individuali e il momento del percorso.
Non è necessario arrivare preparati. La prima seduta è uno spazio libero in cui potrà raccontare ciò che desidera, con i suoi tempi e le sue parole.
Se lo ritiene utile, può prendersi un momento per riflettere su cosa l'ha spinta a chiedere un supporto e su quali aspetti sente il bisogno di approfondire o affrontare. Anche pensieri confusi o domande aperte sono un ottimo punto di partenza.
No. Tutto ciò che viene condiviso in seduta è tutelato dal segreto professionale, come stabilito dall’articolo 11 del Codice Deontologico degli Psicologi Italiani.
La professionista è tenuta a garantire la massima riservatezza, nel pieno rispetto della privacy e della fiducia riposta nella relazione terapeutica.
Le uniche eccezioni riguardano situazioni in cui è necessario tutelare la vita o l’incolumità della persona o di terzi. Anche in questi casi, verrà sempre fornita una comunicazione trasparente e rispettosa.
Lo spazio terapeutico è pensato per offrire un ambiente di sostegno, accoglienza e libertà di espressione, in totale sicurezza.
Ogni percorso terapeutico è personale e unico, e i tempi con cui si osservano dei cambiamenti dipendono da vari fattori: gli obiettivi, le modalità di lavoro e la storia individuale.
Alcune persone riferiscono prime sensazioni di sollievo o maggiore chiarezza già dopo poche sedute, mentre per altre il processo richiede più tempo. Entrambe le esperienze sono assolutamente valide.
Quando utile, mi avvalgo di strumenti psicodiagnostici - somministrati in diversi momenti del percorso - per monitorare i progressi e offrire alla persona una restituzione più strutturata e condivisa dell'evoluzione del lavoro terapeutico.
Ogni percorso è unico, e la sua efficacia va valutata alla luce degli obiettivi condivisi nelle prime fasi del lavoro terapeutico.
Ci sono però alcuni segnali che possono indicare che la terapia sta avendo un impatto positivo, come ad esempio:
- Maggiore consapevolezza delle proprie emozioni e pensieri,
- Sensazione di avere più strumenti per affrontare le difficoltà,
- Miglioramento nelle relazioni personali,
- Applicazione concreta nella quotidianità di ciò che si è esplorato in seduta.
È importante ricordare che il cambiamento non è sempre lineare: possono esserci fasi di progressi visibili e altre più complesse. Anche queste fanno parte del processo di crescita e trasformazione personale.
È assolutamente normale avere dei dubbi prima di iniziare un percorso psicologico. Prendersi cura di sé è una scelta importante, e non è necessario avere tutte le risposte fin da subito.
Un buon punto di partenza può essere chiedersi: “Cosa mi ha portato a considerare questa possibilità?” oppure “Cosa mi piacerebbe ottenere da un percorso di supporto?”
Se sente il bisogno di maggiore chiarezza, è possibile fissare un primo colloquio esplorativo, senza impegno. Sarà uno spazio in cui potrà esprimere liberamente i suoi dubbi, conoscere il mio approccio e valutare insieme se questo percorso è adatto a lei.
Nella psicoterapia cognitivo-comportamentale è frequente che vengano date delle consegne (i cosiddetti "homework") per monitorare aspetti che si vogliono affrontare nel lavoro terapeutico, o per sperimentare quanto emerso/appreso durante le sedute.
Anche io come terapeuta avrò i miei homework tra una seduta e l'altra!
Questo approccio, definito empirismo collaborativo, è fondamentale per favorire il lavoro terapeutico e costruire insieme "una vita degna di essere vissuta".
Sì. Le sedute di psicoterapia rientrano tra le prestazioni sanitarie detraibili fiscalmente.
La fattura che riceverà può essere inserita nella dichiarazione dei redditi e beneficiare delle agevolazioni fiscali previste per le spese sanitarie.
Inoltre, molte assicurazioni sanitarie integrative prevedono il rimborso parziale o totale delle sedute di psicoterapia. Le modalità possono variare da polizza a polizza, per cui è utile verificare con la propria compagnia assicurativa le condizioni specifiche di copertura.
In ogni caso, sarò disponibile a fornire la documentazione necessaria per facilitare eventuali richieste di rimborso.